Songye / Basonje (RDC, ex Zaire)

I Songye sono un popolo bantu dell'Africa centrale stabilitosi nel sud-est della Repubblica Democratica del Congo, nel distretto di Kabinda vicino al fiume Lomami. Secondo le fonti, ci sono diverse varianti di nome: Basengele, Basonge, Basongo, Basongye, Bassonge, Bayembe, Kisongye, Sengele, Songe, Songhe, Songyes, Wasonga, Yembe …
Famosi per le loro produzioni artistiche, e in particolare per le loro famose maschere a strisce "Bifwebe", e per i feticci "Nkishi", i Songye si distinguono per un sistema politico originale.
La società Songyé è composta da una ventina di capi indipendenti che condividono un'organizzazione politica basata sulla condivisione del potere: dopo alcuni anni di esercizio, il titolare di un incarico politico lascia il posto al suo successore, scelto da un altro gruppo di parentela, in modo tale che nel tempo i diversi gruppi di parentela possano avere pari accesso al potere, eliminando così la possibilità di una concentrazione del potere nelle mani di un unico gruppo parentale che porterebbe inevitabilmente a dei conflitti all'interno della società.

 

Le maschere bifwebe (kifwebe al singolare) sono tra gli oggetti cerimoniali della società omonima (bwadi ka kifwebe) che svolge ancora oggi un ruolo di prestigio tra i Songyé Orientali.
I membri di questa società sono i basha masende, che possiedono le conoscenze necessarie per interagire con le divinità. Le maschere Bifwebe sono indossate con un abito lungo e una lunga barba in fibra vegetale, durante le cerimonie più importanti.
La maschera femminile detta kilume (bilum plurale), a differenza di quella dell'uomo, non ha la cresta nella parte superiore della testa e comprende incisioni fini dipinte di bianco sul viso.
Maschere, colori e costumi hanno un significato simbolico. Ogni parte della faccia della maschera è associata ad un animale determinato come il leone, la zebra, il coccodrillo o il porcospino, di cui maschera imita il comportamento.
D'altra parte, i colori esprimono vari tratti di carattere o disposizioni mentali; ad esempio, il bianco simboleggia aspetti positivi come purezza, pace, luna e luce; il colore rosso è associato a sangue, fuoco, coraggio e forza, ma anche alla distruzione e alla magia negativa.
Le striature sono una scrittura a doppio senso: percorso o cammino dei morti in attesa di rinascita, mentre il naso o l'asse verticale di esso rappresenta l'albero della vita.
La bocca rappresenterebbe il becco dell'uccello o il fuoco dello stregone.
La maschera ha una funzione imprecatoria. Secondo i Songyés, quella con le labbra carnose è predisposta a parlare ad alta voce. Fondamentalmente, le maschere femminili riflettono le forze positive: sono indossate durante le danze notturne, durante le cerimonie lunari più importanti, o durante l'investitura o la morte di un capo.