TSOGO (MITSOGO) - Gabon

Il gruppo etnico Tsogo o Mitsogo conta circa 130.000 persone che vivono prevalentemente nella provincia di Ngunié nel centro-sud del Gabon. I francesi vennero in contatto con questa popolazione nel 1857 quando gli Tsogo costituivano una popolazione di circa 5000 persone. Verso il 1890 gli Tsogo, divisi nei clan Matèndè, Dibuwa e Waka si scontrarono, lungo il fiume Ikoy, con gli invasori di etnia Keke, venuti ad occupare i loro territori e a rapire le loro donne e bambini per aumentare la propria popolazione. In seguito a questo conflitto gli Tsogo si spostarono nei territori abitati dalle etnie Punu e Apindji dove i francesi nel 1899 istituirono un posto militare e una missione cattolica, prendendo il controllo del territorio.

All'inizio del 1900 entrarono in conflitto con il popolo Bakele contro i quali il clan Tsogo-Kamba, combatté una feroce battaglia nel 1907 vicino al Monte Motende. Questo conflitto ha contribuito molto a solidificare l'identità e l'orgoglio del popolo Tsogo e il capo Mbombe divenne famoso per aver cappeggiato, nel 1904, una rivolta militare verso i francesi, prima che lo catturassero nel 1913 per giustiziarlo nella prigione di Mouila.  

 

Utilizzate durante le cerimonie notturne della società iniziatica Bwété, queste maschere sono oggetti rituali, nascosti alla vista dei non iniziati.
Intervengono come apparizioni soprannaturali, materializzando la moltitudine di entità antropomorfe e zoomorfe che l'insegnamento esoterico fornito dalla confraternita utilizza come simbolo.
La maschera ha quindi la funzione di visualizzare il variegato e proliferante pantheon di immagini simboliche che i racconti iniziatici evocano.

Perché tra i Mitsogo e all'interno della società Bwété la maschera ha una duplice funzione: da una parte è oggetto sacro riservato di notte solo agli iniziati, dall'altra la stessa maschera appare durante il giorno agli occhi di tutti, assumendo poi un ruolo ambiguo. In questo caso incute ancora timore ma diventa anche pretesto per un gioco.

Possiamo anche osservare durante le festività diurne successive alle cerimonie del Bwété, vere e proprie messe in scena in cui compaiono personaggi non mascherati, ma travestiti o addobbati con ornamenti grotteschi, una sorta di giullari che ritraggono personaggi aneddotici, durante scene oscene o satiriche dove la storia si svolge. della tribù e dei suoi conflitti con le tribù vicine.