MUMUYE - Nigeria, Camerun

Popolazione di poco più di 600.000 persone, situata nel nord-est della Nigeria, a sud del fiume Bénoué, ai confini del Camerun con circa 10.000 persone che vivono in territorio camerunense. A seconda della zona sono conosciuti con altri etnonimi: Fungun, Gomba, Gori, Hill Mumuye, Mumoye, Mumuya, Mumuyes, Zagum. Parlano il Mumuye, lingua nigero-congolese con una quindicina di dialetti conosciuti. 

La società Mumuye è divisa in piccoli gruppi familiari chiamati Dola, che fanno riferimento ad un concilio degli anziani che elegge un suo leader. La vita religiosa è governata dalla società segreta Vabong, costituita da sette diversi gradi di iniziazione. L'ingresso alla società segreta è regolato da uno specifico rituale di iniziazione che prevede dure prove fisiche quali la flagellazione e durante il quale si viene istruiti sul significato delle maschere e degli altri oggetti sacri.

Per molto tempo la statuaria Mumuye è rimasta sconosciuta ai collezionisti di arte africana occidentali e solo nel 1970 Philip Fry dedicò il primo saggio a questo argomento.  Oggi le statue Mumuye, chiamate Iagalagana sono conosciute in occidente e apprezzate per le loro forme geometriche e astratte. Le statue possono essere di differenti dimensioni, da 30 a 160 cm in altezza e presentano arti stilizzati e geometrici e grandi orecchie. Sono scolpite dai fabbri o dai tessitori e tenute poi in una capanna separata, nel complesso abitativo del clan familiare, e affidate al membro della famiglia a cui sono riconosciuti poteri magici.

La loro funzione è divinatoria (vengono anche usate per indicare l'identità dei ladri in caso di furto) e apotropaica (contro le magie negative) oltre che essere utilizzate in rituali per invocare la pioggia.

 

Oltre alle statue, i Mumuye producevano anche maschere, meno comuni, spesso zoomorfe, maschere-casco, così come maschere indossate sulle spalle.

Le più conosciute sono la prima maschera riportata in basso, che potrebbe richiamare la corazza di un pangolino, dai grandi occhi rotondi, utilizzata nei rituali di iniziazione.

La seconda maschera, chiamata Sukwava, riportata sotto è indossata sulle spalle ed è caratterizzata da un lungo collo e grandi orecchie; veniva utilizzata nelle cerimonie di preparazione alla guerra ma oggi solo nei riti per propiziare la pioggia o in quelli di guarigione.

Statue Mumuye chiamate Iagalagana